[Lc 9,51: _«Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme»_]

Oggi lo Spirito Santo viene a sottolineare il modo che Gesù ci ha insegnato per andare a Gerusalemme, cioè a morire sulla croce. Gesù non tentenna, non è titubante, non è indeciso, arrendevole, cedevole. Gesù è saldo, fermo nella Sua decisione. Non cerca la sofferenza, ma accetta di pagarne il prezzo per liberare l’umanità dalla schiavitù di satana. La croce infatti è il mezzo di liberazione che Gesù è venuto ad indicare. Come ha detto San Paolo questa verità è scandalo per i giudei, cioè per chi crede ad un Dio vendicativo e violento, e stoltezza per i pagani, cioè per i dotti e gli intelligenti che pensano a Dio come se fosse Lui Stesso una creazione dell’uomo e non viceversa; ma per noi è Potenza di Dio! Perché Gesù ha scelto questa porta stretta e questa via angusta? Perché non esiste altro modo per sconfiggere il potere delle tenebre. Se ne esistesse un altro Gesù ce lo avrebbe indicato e ci avrebbe evitato volentieri le tribolazioni che il demonio ci infligge. Si potrebbe obiettare che Dio può tutto. Certo, ma ha scelto di limitare la Sua Onnipotenza per rispettare la nostra libertà. Dovrebbe forse imporre la Sua volontà schiacciando la libertà dei Suoi figli e anche quella dei Suoi nemici? Questo è assurdo. Sarebbe un Dio autoritario e non autorevole! Il Signore invece non revoca mai i Suoi doni e il dono più grande che ci ha fatto è la libertà di scelta, che ci rende simili a Lui! No, piuttosto il Signore ha scelto di venire Lui Stesso, nella nostra carne umana, per darci la forza di sopportare le pene della crocifissione attraverso la Comunione con la Sua Forza Divina, al fine di riportarci a casa, in paradiso, per sempre. La croce infatti non è il fine, ma il mezzo per essere “elevati in alto”. È un ascensore per salire al cielo, nella patria celeste. Per Grazia di Dio la nostra croce è un giogo dolce e un peso leggero… Passerà come le doglie di un parto. Cerchiamo dunque di non lasciarci corrompere dal timore della sofferenza e dall’incertezza del domani, scoraggiandoci e mettendo in dubbio le promesse che Dio ha fatto ad ognuno di noi; ma con l’aiuto dei Sacramenti, della Parola di Dio, della Santa Vergine e della Chiesa, con ferma decisione, beviamo il calice che la Divina Volontà del Padre ha scelto di darci da bere.
Buona Domenica Adoratori, Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

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