©️AMRP – a cura di Elisa Mezzacapo

La Verità di Dio: «Ti vedo, luce dei miei occhi».

Parliamo così dell’ultima caratteristica di Dio, forse la più complessa da spiegare: la Verità. Dio è Amore, Giustizia e Verità.

Parlare di Verità è molto complesso e questo perché noi uomini abbiamo ormai perso la concezione che esista un’unica verità. Siamo stati abituati da studi filosofici iniziati secoli fa che ognuno ha la sua visione delle cose, ognuno ha il suo “filtro” del mondo e che ognuno ha le sue idee; e che queste debbano essere tollerate. Questa visione non è falsa (per alcuni aspetti), ma è sicuramente incompleta. Può quindi esistere una Verità “oggettiva”? Certo che esiste, ed è quella di Dio. Questa però è solo la conclusione del ragionamento, quindi partiamo dall’inizio.

La menzogna.

Per comprendere a pieno il significato della caratteristica della Verità, ho deciso di partire da quello che è diametralmente opposto, e cioè la menzogna.

Che cos’è la menzogna? Non è scontato chiedersi quale sia la sua definizione, perché è molto difficile darla. Di solito si tende a definire qualcosa semplicemente per quello che non è (e quindi dire ad esempio: “la menzogna consiste in quello che non è vero”), commettendo un errore dialettico fondamentale. Dicendo quello che non è, non si arriva a definire di fatto quello che è; stiamo solo escludendo altri elementi, senza arrivare al nocciolo delle cose.

La menzogna può essere sicuramente identificata in prima battuta come quella credenza, quella convinzione che ci allontana da Dio. Abbiamo detto, parlando della Giustizia, che o stiamo con Dio o non stiamo con Lui, secondo un’equazione quasi matematica. Per stare con Dio, dobbiamo quindi essere d’accordo con Lui e credere in quello che Lui dice. Viceversa, se non siamo d’accordo con Lui, non possiamo stare con Lui. Questo non implica il fatto che non dobbiamo “mettere in discussione”, se l’obiettivo è quello di capire, conoscere, scavare e andare nella profondità delle cose: credere in qualcosa che non si vede è molto difficile e questo Dio lo sa bene; per questo ci dà gli strumenti per poter comprendere il modo in cui Lui ragiona e ci dona il libero arbitrio per decidere poi se essere d’accordo con Lui o meno (ricordiamo che Dio è un estremo difensore della libertà).

Allora, utilizziamo questi strumenti che Dio ci dà, primo fra tutti la Bibbia.

Nella Bibbia, il diavolo viene chiamato “satana”. Il termine ebraico utilizzato è proprio satàn, il quale, grammaticalmente, non costituisce un nome proprio, bensì un nome comune e significa “avversario/nemico”. Ecco perché la menzogna può essere definita come la credenza che ci allontana da Dio: perché satana è l’avversario, cioè colui che è avverso a Dio, che si oppone, un’antagonista. Ma non solo.

Il termine satàn viene anche utilizzato nei tribunali per indicare l’accusatore (quello che per noi costituisce il pubblico ministero). La menzogna può essere quindi definita come l’accusa che viene lanciata dal demonio, ossia l’accusatore, che ci allontana da Dio. E solo adesso possiamo inserire quello che dicevamo prima: la menzogna è quello che non è vero, è qualcosa di distorto, è qualcosa di lontano da come stanno realmente le cose, è qualcosa che uccide invece di donare vita.

Satana tenta di distruggerci attraverso le sue accuse. Ci dice che “siamo i peggiori”, che “siamo senza speranza” per gli errori che commettiamo, che “è colpa nostra se le cose vanno male” perché non siamo abbastanza forti. Il punto è: nella sostanza, quello che dice non è scorretto; nella realtà dei fatti, però, Dio ci ama. Questo ha come conseguenza diretta il fatto che, nella continua lotta col peccato, Dio si inserisce, facendo emergere quale sia la Verità. La circostanza per la quale al demonio non venga nemmeno dato un nome, ma che venga scelto un nome comune (cioè satàn), ci dovrebbe far capire con chiarezza quanto poco bisogna dare ascolto a queste accuse. Il nostro sguardo deve essere rivolto solo verso Dio, è solo a lui che dobbiamo tendere le orecchie. E ricordiamoci sempre che il nostro Dio è Vero perché ci Ama e perché è Giusto; il nostro Dio è Giusto perché ci Ama e perché è Vero; il nostro Dio ci Ama perché è Vero e perché è Giusto.

La definizione di Verità.

Arriviamo così al punto focale. È facile rendersi conto come, proprio in forza del principio della pluralità delle visioni del mondo che ci propinano oggi, a questo proposito ci si ponga sempre la domanda sbagliata. Verrebbe sempre da chiedersi: “ma qual è la Verità?”. Sappiamo però, sulla base di quello che abbiamo detto sull’Amore, che quando parliamo di Dio dobbiamo sempre rovesciare la realtà in chiave Cristocentrica. Infatti, chiediamoci invece: chi è la Verità”?

La Verità è Giustizia e Amore. La Giustizia è Verità e Amore. L’Amore è Giustizia e Verità. Dio è Verità; Dio è Giustizia; Dio è Amore.

Il tribunale del maligno.

Ovviamente, satana cerca di distogliere lo sguardo dalla Verità, mediante le sue accuse. Abbiamo visto, parlando dell’Amore nelle sue tre dimensioni (quella fisica, quella emotiva e quella spirituale), quali sono le sue armi per distoglierci dall’Amore di Dio – e quindi dalla Sua Giustizia e dalla Sua Verità.

Possiamo prendere come esempio la tipica dinamica che si instaura nella giustizia terrena, per capire. Nei tribunali, il compito del pubblico ministero è quello di raccogliere prove sufficienti a dimostrare la colpevolezza di un soggetto indagato e, una volta raccolte, a sostenere l’accusa di fronte a un giudice. Il dibattimento che si instaura tra accusa e difesa ha come unico fine quello di far risultare più convincente le proprie argomentazioni di fronte al giudice, che le valuta e che prenderà la propria decisione (nel senso di colpevolezza o di proscioglimento dell’imputato) a seconda di quali argomentazioni ritenga oggettivamente più convincenti.

Satana fa la stessa identica cosa, giocando sporco: agisce sulle nostre ferite psicologiche e spirituali per indurci al peccato e utilizza il nostro peccato come “prova” di fronte a Dio del fatto che siamo indegni di essere amati da Lui. Inoltre, ci manipola, inducendoci a pensare tutto quello che abbiamo detto prima, collezionando ulteriori prove contro di noi. E in questo modo crea un circolo vizioso.

Ma il modus operandi di satana incontra un intoppo: il perdono di Dio (elemento che compone l’Amore), la misericordia di Dio (elemento della Giustizia) e la Croce (elemento della Verità, come vedremo sotto). È Dio stesso che ci salva, perché ci Ama, perché è Giusto e perché è Vero.

Gli elementi della Verità.

La Verità ha delle implicazioni molto importanti nelle nostre vite. Noi abbiamo bisogno di capire come stanno davvero le cose, sentiamo l’esigenza di avere un quadro nitido di quello che abbiamo davanti, è necessario per noi scoprire l’essenza delle cose.

Ed ecco che così che possiamo introdurre i tre elementi che compongono la Verità:

1)         Il nome

2)         La libertà

3)         La Croce

Il nome.

Parliamo del primo elemento, ossia il nome. Questo elemento costituisce la dimensione fisica della Verità di Dio: dare un nome alle cose è importantissimo, in quanto consente di qualificarle. Il nome è quello strumento che permette di guardare all’essenza delle cose, al loro nucleo, alla realtà di quello che sono. Ecco perché il nome costituisce la dimensione fisica della Verità di Dio: Dio ci chiama per nome. «Non temere perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni» (Is. 43,1).

È questa la cosa straordinaria che fa Dio, che è indice di Verità (e quindi di Amore e di Giustizia): mentre l’accusatore ci identifica con i nostri peccati, Dio ci identifica come suoi figli. Satana ci dice che siamo ciò che facciamo; Dio ci considera per ciò che siamo realmente, senza le nostre sovrastrutture, le nostre ferite, le nostre azioni che fanno male e che distruggono. Perché, per esempio, Dio ama così tanto i bambini? Perché sono la dimostrazione più pura dell’essenza vera dell’uomo. Perché sono innocenti; perché sono gentili; perché sono puri. Non perché “fanno gli innocenti”, “fanno i gentili” o “fanno i puri”; ma perché lo sono.

E infatti, Dio non chiama i capaci, ma, con la sua grazia, rende capaci i chiamati. È Dio a qualificare coloro che chiama, non chiama coloro che sono già qualificati.

Il nome è un grandissimo strumento di Verità che ci fornisce Dio. Per questo è importante “chiamare le cose con il loro nome”: satana, il principe di questo mondo, cerca di confonderci. Agisce su di noi non facendoci più capire chi siamo, facendoci perdere la nostra identità (oggi si vede più che mai); ci fa perdere la lucidità di dare alle cose il loro nome e identificarle come cose che sono di Dio o come cose che non sono di Dio. E poi, ci distrugge definitivamente facendoci credere a quelle bugie che lui stesso ci sussurra all’orecchio. Ma Dio è grande e potente: chiediamoGli di illuminarci e di aiutarci a mantenere lo sguardo fisso su di Lui, contro le menzogne di satana.

La libertà.

Il secondo elemento che compone la Verità è la libertà. Dio ci crea liberi di scegliere, in quanto è un presupposto necessario per avere una relazione con Lui.

La libertà consiste nel nostro potere di agire in un modo o in un altro, di scegliere cosa dire e cosa fare, un potere in forza del quale disponiamo di noi stessi. Tutto questo è valido tanto nel bene, quanto nel male, ovviamente: siamo liberi di seguire il Maestro, come anche di dare retta alle menzogne di satana. Ma le sue promesse, non saranno mai in grado di darci la libertà vera, quella di Dio.

E allora perché la libertà è un elemento della Verità e non dell’Amore in senso stretto? Perché la libertà costituisce il presupposto per potersi rendere conto del fatto che siamo responsabili delle nostre azioni. È sbagliando che ci rendiamo conto di quanto siamo finiti e fallibili; ed è proprio perché siamo liberi che possiamo capire quando pecchiamo e tornare a Dio (se lo vogliamo) per chiedere perdono e redimerci. Tanto più si fa del Bene, secondo l’insegnamento di Dio, tanto più si è liberi; viceversa, se si sceglie di seguire il Male, si diventa schiavi del peccato e si sopravvive (perché la Vita è tutta un’altra dimensione) in una condizione di alienazione completa. Il progresso nella virtù di Dio e il praticare il bene accrescono il dominio della volontà sulle proprie azioni.

Ovviamente la libertà viene riconosciuta nei confronti di tutti, perché Dio ci ha creati liberi, ma anche uguali. Non dimentichiamoci che anche gli altri sono nati liberi esattamente come noi e che dobbiamo rispettare la libertà altrui.

Queste realtà libere a sé stanti ritroveranno poi la loro unicità nell’unico Dio, che, se abbiamo le orecchie per ascoltarlo, ci insegna che libertà non implica il diritto di dire o fare qualsiasi cosa. Questo complesso di onnipotenza, indotto da satana, è una grandissima minaccia per gli altri. È una menzogna di satana credere che bastiamo a noi stessi perché siamo liberi. È solo con Dio, che riusciamo a vivere.

E quindi chiediamo al Signore di plasmare la nostra libertà e di soffiare su di noi il Suo Spirito, di modo da utilizzarla sempre per fare del bene.

La Croce.

Parliamo ora dell’ultimo elemento della Verità, ossia la Croce, che costituisce la dimensione spirituale della Verità di Dio. Quando parliamo di dimensione spirituale, sappiamo infatti di dover prendere la realtà e rileggerla in chiave Cristocentrica. E allora facciamolo.

Qual è il più grande gesto di Verità che Dio abbia fatto? La Croce. La crocifissione di Gesù Cristo è stata la più grande dimostrazione d’Amore e di Giustizia che Dio abbia mai fatto nei nostro confronti. La Croce è un elemento di Verità in quanto consente la rivelazione del Re della Gloria. E, proprio perché è un elemento della Verità, non si deve tenere in considerazione la sofferenza che ha provato Gesù Cristo, ma il fatto che la Croce è un segno di grazia e di vita.

Il legno della croce non è il legno della sofferenza, ma costituisce l’albero dell’immortalità, che ha piantato le sue radici in questo mondo dominato da satana. Non è un segno di infamia, ma un segno di gloria; non è un segno di disperazione e sconfitta, ma è un segno di speranza e forza. Questo perché la Croce è simbolo della Verità, secondo la quale Gesù Cristo ci ha restituito la dignità di figli di Dio.

La Croce è segno d’Amore perché Dio ha sacrificato suo figlio, Gesù Cristo, per salvarci; la Croce è segno di Giustizia in quanto il sacrificio ha lo scopo di redimere i nostri peccati; la Croce è Verità perché mette in luce come stanno davvero le cose, cioè che Dio ci attribuisce la dignità di persone. La Croce costituisce la manifestazione di Dio in tutta la sua Verità, Amore e Giustizia!

Il custode della Verità.

Abbiamo visto che l’Amore viene custodito nella nostra mente e che la Giustizia viene custodita nella nostra bocca. E dove è che viene custodita la Verità? Nel nostro cuore.

Così tutto si ricollega: il cuore è l’organo che pompa il sangue in tutto il nostro corpo. È l’organo che, attraverso un meccanismo molto articolato, ha l’estensione più vasta nel nostro corpo e arriva al livello più periferico. Così, il sangue viene pompato direttamente nel cervello (la mente è il luogo che custodisce l’Amore) e ne permette il funzionamento. Quindi, se al centro della nostra mente c’è l’Amore, tutto il resto sarà automaticamente Amore; e questo Amore ha come fondamento per il suo funzionamento la Verità. Il ragionamento è lo stesso per quanto riguarda la Giustizia: il sangue pompato alla bocca ne permette il funzionamento e, se qualifichiamo la bocca come luogo custode della Giustizia di Dio, allora l’annuncio della Giustizia di Dio sarà sorretta dalla Verità.

Ecco che così abbiamo sviscerato le tre caratteristiche di Dio, diverse ma profondamente legate tra loro. Non c’è una gerarchia fra di esse, ma sono una compenetrata all’altra, riunite nell’unicità di Dio, Signore di ogni cosa e Nostro Padre buono e misericordioso.

Preghiamo Dio affinché ci illumini per imparare ad accogliere e a riconoscere la Sua Verità.

«In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo,  ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.»

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