Riflessione su Ez 44,1-9

“Questa porta rimarrà chiusa: non verrà aperta, nessuno vi passerà, perché c’è passato il Signore…
Ma il principe, in quanto principe, siederà in essa per cibarsi davanti al Signore…”

Porta chiusa = Cristo mediatore unico. La porta orientale rappresenta l’unico accesso al Santuario, cioè al Regno di Dio: Gesù Cristo, «porta delle pecore» (Gv 10,7). Dal punto di vista patrístico, nessuno può entrare nel Tempio-salvezza se non “per Cristo” (At 4,12).

Il principe che non apre ma siede = il Papa come servitore. Il “principe” non spalanca la porta, ma «siede per cibarsi»: simboleggia il Pontefice che, non essendo fondatore della Chiesa, non istituisce vie nuove, ma si nutre della stessa presenza di Cristo nel sacrificio eucaristico. Il nuovo Papa – eletto dal Collegio cardinalizio – non “apre” vie proprie, ma deve imitare Cristo-Maestro, nutrendosi incessantemente alla mensa del Signore per poi «nutrire il gregge» (cfr. Gv 21,15–17).

“Ecco, la gloria del Signore riempiva il tempio…
Figlio dell’uomo, sta’ attento, osserva bene e ascolta…”

Gloria divina = Presenza liturgica. Il Tempio riempito di gloria indica la Chiesa che vive dell’effusione dello Spirito Santo, soprattutto nell’assemblea liturgica. Il nuovo Papa è chiamato a “custodire” la liturgia eucaristica, affinché essa rimanga sempre fonte e culmine della vita cristiana (cfr. Sacrosanctum Concilium 10).

Regole e osservanza = fedeltà al deposito della fede. L’esortazione a “stare attento” ricorda al Pontefice e ai collaboratori ecclesiali l’urgenza di vigilare sulla sana dottrina e sui costumi: la riforma liturgica e dottrinale passa per una fedeltà cosciente al Magistero.

“Avete introdotto figli stranieri… per profanare…
Nessuno straniero… entrerà nel mio santuario…”

Stranieri non circoncisi = chi non si incarna nella fede viva. Nella lettura cristiana, “straniero” allude a chi, pur forse battezzato, non vive la conversione del cuore e la purezza battesimale (cfr. Rm 6,3–4). Il Papa deve vegliare perché nella Chiesa non si diffondano dottrine o costumi contrari alla grazia battesimale.

Custodia del tempio = cura della comunione ecclesiale. L’esclusione degli “stranieri” è un’immagine della necessità di scelte chiare nella nomina di pastori e vescovi: solo chi manifesta autentica fede può esercitare ministeri sacri. Il Conclave, luogo sacro di discernimento, chiede di eleggere un successore di Pietro dotato di fedeltà alla Tradizione e di zelo per le anime.

In questa prospettiva allegorica, il passo di Ezechiele diventa specchio per la Chiesa in attesa del nuovo Vescovo di Roma. La “porta chiusa” ci rammenta che Cristo resta l’unico Mediatore; il “principe” seduto alla soglia richiama il Papa che, nutritosi dell’eucaristia, governa per amore; il divieto agli “stranieri” esorta a vigilanza sulla purezza dottrinale e liturgica. Così la comunità si prepara ad accogliere, con speranza e fede, colui che sarà chiamato a guidarla verso le sorgenti della salvezza.

©️AMRP – a cura di Roberto Mastrantonio (diacono)

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