[Gv 10,27: _Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono_]

Quanti fratelli e sorelle, soprattutto nell’ambiente della spiritualità carismatica, affermano di ascoltare locuzioni interiori della Voce di Gesù! Non è possibile dimostrare se sia vero o meno, ma certo gli alberi si riconoscono dai frutti. Spesso viene il dubbio che la ragione di tali affermazioni non risieda nella presenza di un carisma reale dello Spirito Santo, quanto piuttosto nel bisogno di sentirsi speciali che risponde ad una ferita psicologica di rifiuto o abbandono. In alcuni casi si tratta di vero e proprio delirio mistico, ovvero di una patologia psichiatrica. Quindi Gesù non parla alle Sue pecore? Certamente, ma lo fa in modo straordinario solamente con pochissime persone scelte per missioni speciali nella Sua opera di salvezza. E queste persone si riconoscono dagli enormi frutti spirituali che portano nella Chiesa e nel nascondimento. Come parla dunque Gesù ordinariamente alle Sue pecore? Innanzitutto attraverso la Sua Parola, la Sua Rivelazione pubblica: la Bibbia. “L’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo” diceva San Girolamo. Ci sono persone che si dicono credenti e non hanno mai letto almeno uno dei Vangeli dall’inizio alla fine. Non sarebbe forse un atteggiamento più prudente ed improntato all’umiltà quello di impegnarsi a conoscere le Sacre Scritture prima di subissare Dio con le nostre di parole? Infatti noi dobbiamo ascoltare e Lui deve parlare. Nel Vangelo di oggi leggiamo che le pecore ascoltano la Voce del Pastore e non il contrario. Invece spesso utilizziamo i nostri incontri, le nostre celebrazioni, il nostro culto per fare in modo che Dio ascolti noi. Per quale motivo Dio che è amore e perfezione dovrebbe ascoltare noi che siamo cattivi e peccatori? Infatti leggiamo in San paolo nella lettera ai Romani: “nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili”. Per questo motivo porta molto più frutto una preghiera incomprensibile in lingue ispirata dallo Spirito Santo che una preghiera ragionata fondata sulle nostre categorie umane. Dunque la voce di Gesù la possiamo ascoltare leggendo le Sacre Scritture. Ma basta la lettura? Basta lo studio, basta la cultura, basta la conoscenza? Naturalmente no. È necessaria anche la preghiera. Le Sacre scritture devono essere meditate nella preghiera, che è un luogo spirituale, è un tempo spirituale, in cui Dio stesso ci ammaestra e lo fa a partire dalle Sue Parole, rendendole vive e utili per la nostra storia personale. Letteralmente le fa “incarnare” nei fatti della nostra vita! Grazie alle luci che lo Spirito dona nella preghiera, un versetto della Bibbia meditato si può “accendere”, può diventare cioè un consiglio credibile e perfettamente adeguato per una situazione che ci troviamo ad affrontare. Questo è possibile perché “la parola di Dio è viva ed efficace e discerne i pensieri e i sentimenti del cuore”. La Parola di Dio non è come le altre parole. Si legge attraverso segni grafici come tutti gli altri testi, ma ascoltandola ci si relaziona con un Essere Vivente, un Essere Divino, Dio stesso! Come nel pane eucaristico è presente Gesù, così nelle Sacre Scritture è presente il Signore, misticamente nascosto nel testo biblico! Lo ha detto Lui Stesso: “le Mie Parole sono Spirito e Vita”. E le nostre anime vivono grazie alle Parole che escono dalla bocca di Dio. In questo modo perciò, attraverso le Sue Parole ed il Suo Santo Spirito, il Maestro illumina i nostri passi. C’è infine un altro modo in cui la Voce di Gesù si manifesta a noi ordinariamente. E lo fa attraverso i profeti che Dio manda nella nostra vita. Sono i predicatori, i catechisti, i direttori spirituali, i pastori della Chiesa. È facile riconoscerli. Sono tutte quelle persone che dicono la verità, anche quando è scomoda, anche quando non la vogliamo ascoltare, anche quando ci fa male accettarla. La verità è Cristo! E quando Cristo parla “ci batte il cuore nel petto”, come ai discepoli di Emmaus. A causa della nostra durezza di cuore e della nostra stoltezza spesso fatichiamo a riconoscerLo misticamente nascosto nelle parole di un fratello o di una sorella; ma ogni volta che la verità ci raggiunge, in realtà siamo raggiunti dal Signore. Dunque è così che ordinariamente noi pecore ascoltiamo la Voce del nostro Pastore: attraverso le Sacre Scritture, attraverso la preghiera e attraverso il magistero della Chiesa. Fratello, sorella se non leggi la Parola di Dio, se non preghi e se non ascolti i profeti che Dio manda nella tua vita, domandati: “quale voce sto ascoltando?”.
Possa Maria Santissima intercedere per ognuno di noi affinché lo Spirito Santo ci doni la Sapienza per ascoltare la Voce del Verbo, che è la “parte migliore”.
Buona Domenica Adoratori, Dio ci benedica e la Vergine ci protegga!